La cimice asiatica, Halyomorpha halys, è una cimice originaria dell’Asia orientale (Cina, Corea, Giappone, Taiwan) che, nei primi anni duemila, si è diffusa negli USA e in Europa centrale.
Conosciuta anche con l’acronimo BMSB: Brown Marmorated Stink Bug.
In Italia la cimice asiatica è ora presente in tutte le regioni anche se quelle dove provoca i maggiori danni sono quelle settentrionali.
Questo insetto è capace di provocare ingenti danni alle colture agrarie come purtroppo attualmente si registra nelle colture frutticole dell’Emilia Romagna.
Dal 2008 al 2013 Halyomorpha halys è stata inserita nella lista d’allerta dell’EPPO (Organizzazione Euro-Mediterranea per la Protezione delle Piante) per l’elevato livello di danno rilevato nei Paesi in cui è stata accidentalmente introdotta.
La cimice asiatica nei paesi di origine riesce a compiere diverse generazioni all’anno (4-6); negli areali con climi meno miti le generazioni scendono fino ad una, in Italia se ne hanno in genere due.
In autunno gli insetti adulti si aggregano per svernare in ripari di vario tipo (compresi magazzini e abitazioni, creando fastidiose infestazioni degli ambienti domestici).
Terminato l’inverno, in aprile-maggio, gli insetti si portano sulla vegetazione dove si nutrono e si accoppiano.
In giugno-luglio, le femmine depongono le uova a gruppi di 20-30, preferibilmente sulla pagina inferiore delle foglie.
L’insetto raggiunge lo stadio adulto in agosto-settembre, dopo avere attraversato cinque stadi di sviluppo nei quali passa da una colorazione di colore rosso-giallastro con striature nere fino ad assumere progressivamente l’aspetto marmorizzato tipico dello stadio adulto.
La specie è altamente polifaga e riesce ad alimentarsi su oltre 300 specie vegetali, sia spontanee che coltivate con predilezione per le specie erbacee.
Il danno principale sulle colture agrarie è dovuto all’azione trofica dell’insetto esercitata sia nelle fasi giovanili che nella fase adulta; per alimentarsi pratica, mediante l’apparato boccale, delle punture per la suzione della linfa; la saliva determina reazioni biochimiche che provocano la successiva necrosi dei tessuti vegetali.
Nei frutti colpiti si osservano delle gravi deformazioni e degli indurimenti in corrispondenza della puntura.
La difesa fitosanitaria dagli attacchi di H.h. presenta diverse problematiche in quanto l’insetto è caratterizzato da elevata prolificità e polifagia ed esercita la sua azione dannosa in tutti gli stadi di sviluppo. Inoltre presenta una notevole mobilità potendo così infestare velocemente nuove zone o ritornare negli ambienti già colpiti.
Catture massali attraverso l’utilizzo di trappole con feromoni di aggregazione;
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